21.11.09

Quanto pesa Internet?

C-Net ha provato a mettere sulla bilancia Internet e - a loro dire - pesa 498.438.559.990 Kg. Il peso è stato ottenuto mettendo insieme i dati pubblici di computer, server e cavi di connessione. Al peso ottenuto sono stati aggiunti 6,075,000 Kg di iPhone e circa 6.800.000 Kg di Blackberry.

Secondi i dati di C-Net a Internet sono connessi circa 570.937.778 computer (dati dell'Internet Systems Consortium) e il peso di ogni computer è stato calcolato essere in media 40 Kg (monitor compreso). Molte delle macchine collegate a Internet sono notebook , ma molti PC connessi sono dotati di stampante e scanner, facendo innalzare di molto la media del peso complessivo dei computer.

I server (i computer nei quali sono memorizzati, ad esempio, molti siti web) sono stimati (dati Netcraft) in 175.480.931 in tutto il mondo. Il peso complessivo dei soli cavi che collegano i vari computer è stato stimato essere 87.000.000 di Kg, il peso è stato calcolato tenendo conto dei 15.000 Km di cavi TAT-14 (cavi transatlantici sottomarini) che collegano gli Stati Uniti alla Francia, Olanda, Germania, Danimarca e Inghilterra. Ogni cavo pesa in media 5,8Kg per metro.

Per quanto riguarda gli iPhone, è stato calcolato che Apple ha venduto finora circa 42 milioni di pezzi e tutti questi sono solitamente connessi a Internet per un "peso" complessivo di 6 milioni di Kg.

I virus informatici non hanno un peso fisico ma sono stati menzionati essendo parte integrante di molte della magagne quotidiane che hanno a che fare con Internet. Sulla rete è stato calcolato vi siano al momento applicazioni liberamente scaricabili contenenti una media totale di 287.524 virus.

Il "peso" virtuale dei siti web non è facilmente calcolabile. Su Internet si contano al momento oltre 85 miliardi di pagine web e queste potrebbero essere solo e soltanto la punta di un enorme iceberg.

6.11.09

Etichette alimentari, il laser che stampa informazioni sulla frutta


Vi è mai capitato di stare per dare un morso a una bella mela e fermarvi perché sul frutto è incollata un’etichetta? Le piccole etichette adesive, benché apparentemente innocue, sono un bel problema per chi si occupa di riciclo di rifiuti alimentari. Qualcuno ha pensato di risolvere il problema brevettando una tecnologia che sfrutta un fascio laser a bassa emissione di biossido di carbonio e incidere le informazioni direttamente sul prodotto.

Il sistema di etichettatura laser è pubblicizzato come un non intrusivo e a prova di manomissione; il curioso metodo è al momento utilizzato su frutta e verdure commercializzate in Nuova Zelanda, Australia e vari paesi della costa che si affaccia sull’Oceano Pacifico.

Se l’uso di questa tecnologia sarà approvato anche negli Stati Uniti, i ricercatori della University of Florida e dell’USDA Agricultural Research Service sperano di iniziare a sfruttarlo commercialmente nell’industria per la produzione dei pompelmi; secondo i test fatti dalle due organizzazioni, infatti, le etichette-laser non degradano in alcun modo la loro qualità o fanno perdere acqua ai frutti. Contrariamente a quanto accade con l’etichetta adesiva, infatti, il pompelmo è privo di potenziali agenti patogeni e l’incisione laser non fornisce nuovi punto d’ingresso per i germi.

L’FDA (Food and Drug Administration), l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, è nella fase finale di approvazione della tecnologia. Non è da escludere che prima o poi il sistema venga approvato anche in Europa e dunque un giorno potremmo anche da noi vedere arance e pompelmi incisi al laser.

30.10.09

Neppure la morte separa da Facebook

FaceBook ha predisposto un controverso modulo per la segnalazione del decesso di una persona. La comunicazione, ad ogni modo, non è sufficiente per chiudere l'account. Il popolare sito di social network, infatti, non rimuove l'account degli utenti deceduti ma continua a memorizza foto e altre informazioni custodendo i dati dell'iscritto all'infinito. L'account di un utente deceduto continuerà a visualizzare foto e messaggi in bacheca, ciò che sarà rimosso sono soltanto le informazioni di stato ("A cosa stai pensando?") e le informazioni presenti nel profilo.

Amici o familiari che desiderano comunicare un decesso devono utilizzare un modulo di segnalazione, nel quale saranno richieste "prove" quali la certificazione di morte. Dopo la segnalazione e non meglio precisate procedure di verifica l'account sarà trasformato in un account commemorativo. Solo gli amici confermati possano accedere al profilo o trovarlo nelle ricerche.

C'è chi si chiede quanto sia corretto tutto ciò: i favorevoli all'iniziativa sostengono che con questo sistema si ha la possibilità di vedere foto o leggere i pensieri di una persona cara quando si desidera; i contrari, d'altra parte, sostengono che toccherebbe a ogni iscritto decidere a priori cosa fare dei propri dati e ricordi personali in caso di morte.

Facebook, 30mila server al servizio del social networking

Quanti server ha Facebook? Fino adesso si ipotizzava 10.000, un numero che la società aveva comunicato ad aprile del 2008, ma la crescita imponente del servizio ha reso da tempo necessario il ricorso a nuovi server e il numero attuale è ora di circa 30.000 unità. A comunicare questi dati è Jeff Rothschild, vice president of technology dell'azienda durante una sessione di domande e risposte con Data Center Knowledge, un blog dedicato alla tecnologia e sul quale si apprende che FaceBook è anche una delle aziende con il più alto numero di server al mondo, anche se ancora dietro a società quali gli hosting provider Rackspace, 1&1 Internet e OVH ognuna delle quali ha in housing più di 50.000 server nei propri data center. Dal 2008 Facebook ha aggiunto 20.000 server e tale acquisto spiega anche la richiesta di un prestito a maggio del 2008 per circa 100 milioni di dollari.

Il numero dei server, benché elevatissimo, non è niente rispetto ai dati di Google. Per la grande "G", infatti, già nel 2005 si stimavano 450.000 server (e alla data attuale la cifra è è sicuramente da aggiornare): quello che fa impressione è la rapidità con cui l'infrastruttura di rete di Facebook è cresciuta. Il social network si trova oggi a gestire 80 miliardi d'immagini ed è in grado di distribuire agli utenti anche 600.000 foto al secondo. Se si pensa a questi dati è ovvio che di tanto in tanto sia inevitabile qualche disservizio, come avrà avuto modo di verificare chiunque usi il sito di social network.

Impressionante anche il flusso dei dati riguardante i log delle attività degli utenti: le informazioni gestite giornalmente occupano oltre 25 terabyte pari dice Rothschild (per assegnare un ordine di grandezza) "a 1.000 volte il volume della corrispondenza consegnata in un giorno dal servizio postale negli Stati Uniti".

In Italia una delle server-farm più grandi è quella di Aruba: siituata in un ambiente al centro di Arezzo, si estende su 2.000 mq con la capacità di contenere fino a 10.000 server: oltre 250 teraB di spazio disco per Shared Hosting collegati alle principali dorsali dati con 4 link 10Giga Ethernet a 10.000 Mbit/s, 2 link STM16 (Packet-Over-Sonet) a 2.500 Mbit/s e 2 link Giga Ethernet a 1.000 Mbit/s per un totale di 47.000 Mbit/s. La connettività é ridondata e gestita tramite il protocollo BGP4 (AS31034) ed é fornita da 3 diversi carrier (Wind,Telecom Italia,Cogent) più una connessione diretta al punto di interscambio MIX di Milano.

15.10.09

La costruzione del cubo Apple sulla 5th Avenue a New York

Il cubo trasparente di Apple presente sulla “fifth avenue” è un’opera d’architettura curatissima nei particolari e indicativa dei rigidi canoni seguiti dalla casa di Cupertino nel campo del design. Un video di un po' di temp fa presente su YouTube consente di scoprire che dietro l’opera d’ingegneria vi sono numerosi studi e preparativi. Il fabbricato è costruito con una particolare pietra di provenienza italiana, acciaio, vetro e i migliori materiali provenienti da varie parti del mondo.

Le lastre di pietra provengono dalla provincia fiorentina e il committente richiede che tutte le piastrelle siano dello stesso colore e senza variazioni cromatiche, caratteristiche non facilmente ottenibili da materiali disponibili in natura.

L’acciaio proviene dal Giappone ed è sottoposto ad un trattamento speciale che lo rende riflettente come uno specchio. La polvere usata per cambiare la rifrazione dell’acciaio è fine come la farina da cucina.

Le squadre d’operai che lavorano alla costruzione del cubo sono attente ad ogni particolare, avendo cura anche per i piccoli dettagli e attenzione nell’ottenere i migliori risultati. Tanta ricercatezza è apprezzata da newyorkesi e dai turisti, tanto da farne uno degli oggetti (qualcuno azzarda “un monumento”) tra i più fotografati della città.

27.3.09

Lezioni

Che sia possibile, nel 2009, far votare al parlamento, con i voti della destra e di una parte della sinistra, una legge indegna come quella in discussione oggi è un ulteriore segno del fatto che le élite politiche ed economiche di questo paese non capiscono nulla di giovani, di tecnologia e di cultura.

Sembra l’Italia, ma siamo in Francia. E sono parole di Jacques Attali, intellettuale ed economista, a lungo consigliere di Mitterrand. Nel suo blog, Attali ha attaccato il progetto di legge che vuole impedire il download gratuito di musica e film.

L’ha definito “scandaloso e ridicolo”, perché applica una norma sul diritto d’autore che risale al diciottesimo secolo. Bisogna trovare nuovi modi.

Nei commenti al suo post, un anonimo lettore ha scritto: “Sono un musicista indipendente. Lei avrà l’autorità morale per dare lezioni sulla gratuità solo quando avrà messo gratis su internet tutti i suoi libri”.

Il giorno dopo Attali l’ha fatto: i cinquanta saggi che ha scritto negli ultimi trent’anni sono online a disposizione di tutti.„

Editoriale di Giovanni De Mauro su "Internazionale" del 20/26 marzo 2009 - Numero 787

Aggiornamento: troppo bello per essere vero.
Il sito con l'annuncio che tutti i libri si possono scaricare e' finto. E' solo uno scherzo fatto ad Attali.

9.3.09

Eliminare richiesta login utente all’avvio di Windows


Può capitare che – senza un motivo apparente – Windows (XP o Vista) richieda l’inserimento di un nome e una password all’avvio del sistema. Per eliminare questo problema (soprattutto se sul vostro PC non sono presenti più account) è sufficiente fare in questo modo:

1) Selezionare Start -> Esegui e digitare:

control userpasswords2

2) Dopo aver premuto “Invio” apparirà la finestra “Account utente” che permette di disabilitare l’immissione la richiesta di password e avviare automaticamente l’utente selezionato.

In alternativa al metodo sopra menzionato, è possibile utilizzare l’utility TweakUI (compatibile solo con XP) che – fra le altre cose – permette anche di deselezionare la richiesta di password al primo login.

5.1.09

USB 3.0 si vedrà al CES di Las Vegas

La società Symwave fa sapere che nel corso dell’imminente CES (Consumer Electronics Show) che si svolgerà dal 8 al 11 gennaio a Las Vegas, mostrerà dispositivi che utilizzano le specifiche USB 3.0 per il trasferimento dati da dispositivi di storage esterni.
La prima versione delle specifiche è stata definita a novembre 2008 da un gruppo di società chiamato “USB 3.0 Promoter Group” e dall’USB Forum. I primi dispositivi in grado di sfruttare la velocità dei nuovi controller sono previsti per la metà di quest’anno; prodotti di consumo di massa dovrebbero, invece, cominciare ad arrivare nel 2010.

Lo standard USB 3.0 consente di trasferire i dati con una velocità massima di 5 Gbps, in altre parole dieci volte in più rispetto all’attuale 2.0. Lo standard è stato per la prima volta svelato da Intel a settembre del 2007. Tra le società che promuovono il nuovo standard figurano: Hewlett Packard, Microsoft, NEC e Texas Instruments. Alle specifiche finali hanno contribuito anche AMD e Nvidia.