22.11.05

La fotocamera del futuro?

Non amo la parola "rivoluzione" quando questa viene usata a sproposito nelle riviste e nei siti che si occupano d'informatica ma, questa volta, forse la dovrei usare anch'io. Un giovane dottorando della Stanford University ha, infatti, inventato una fotocamera digitale da 16 megapixel equipaggiata di un folto gruppo di micro-obiettivi che permettono di scattare foto e solo dopo di metterle a fuoco come meglio si creda, su un computer, usando un software che egli stesso ha scritto.
Il giovanotto, Ren Ng, di origine asiatica, chiama la sua invenzione "light field camera" per la sua capacità di acquisire la quantità di luce in ogni direzione di uno spazio aperto. Nella fotografia tradizionale, i raggi di luce filtrano attraverso l'obiettivo di una macchina fotografica e convergono su un punto della pellicola (o del sensore digitale): quindi, la macchina compendia la luce in arrivo senza acquisire molte informazioni sulla sua provenienza. La fotocamera del giovane Ng, invece, colloca 90.000 micro-obiettivi fra l'obiettivo principale e il sensore. I micro-obiettivi misurano tutti i raggi di luce in ingresso e le loro direzioni d'origine. Il software somma poi i raggi secondo il fuoco che verrà dato alla foto in sede di elaborazione.

Per saperne di più:
http://graphics.stanford.edu/~renng/

http://www.wired.com/news/technology/0,1282,69594,00.html

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